L'ultima lettera dell'epistolario paolino nell'ordine canonico del Nuovo
Testamento. Indirizzata ai giudeo-cristiani, la lettera contiene una
dimostrazione dottrinaria della superiorità del Nuovo Patto tra Dio e
l'uomo rispetto all'Antico, ovvero la superiorità della predicazione di
Cristo rispetto a quella moseica. Gli ultimi tre capitoli svolgono un discorso
d'esortazione ai fedeli per indurli alla fede. Il carattere letterario
dell'epistola dal tono omiletico, lo stile piano e soprattutto la
difficoltà di riferire molte delle conclusioni dogmatiche presentate
nella lettera, infine la mancanza di ogni riferimento interno, hanno fatto
sì che fin dal II sec. si ponesse in discussione l'autenticità
paolina dello scritto.